Il token SEA di OpenSea sarà lanciato con un grande programma di buyback
Il tanto atteso debutto del token di OpenSea sta prendendo forma e l’azienda lo accompagna con uno dei piani di riacquisto più audaci mai visti nel settore cripto.
Secondo il fondatore e CEO Devin Finzer, metà dei ricavi del lancio del SEA sarà destinata al riacquisto del token, una mossa che, secondo lui, mira a premiare gli utenti fedeli e a stabilizzare il mercato mentre OpenSea entra nella sua nuova fase. Il programma di buyback distingue il lancio del SEA dalla maggior parte dei debutti di token cripto, dove la liquidità dipende spesso solo dalla domanda speculativa.
Finzer ha descritto l’iniziativa come un «grazie» alla community che ha costruito OpenSea, sottolineando che i primi sostenitori della piattaforma – chiamati OG users – riceveranno il 50 % della fornitura totale del token tramite claim diretti e ricompense. «Si tratta di ridistribuire valore a chi ci ha aiutato ad arrivare fin qui».
Reinventare il modello del marketplace
Il token SEA segna un cambiamento simbolico per OpenSea, un tempo conosciuta solo per gli NFTs. Finzer afferma che l’azienda si sta trasformando in un hub di scambio multi-asset, dove gli utenti possono negoziare tutto: dall’arte digitale ai token fungibili e persino ai contratti perpetui.
«Non è solo un lancio di token». ha dichiarato. «È la base di un sistema in cui gli utenti partecipano alla creazione di valore invece di limitarsi a osservarla».
La strategia di buyback è una parte fondamentale di questo sistema. Reinvestendo i proventi del lancio direttamente nel SEA, OpenSea punta a sostenere i detentori di lungo periodo, ridurre la pressione di vendita iniziale e allineare gli incentivi tra l’azienda e la sua base di utenti. Gli analisti osservano che questo approccio rispecchia quello dei riacquisti azionari – raro nella cripto, ma sempre più visto come un segno di fiducia nei fondamentali di un progetto.
Una ripresa alimentata dal trading di token
Il tempismo di OpenSea appare intenzionale. Dopo un periodo difficile tra il 2023 e il 2024, la piattaforma ha messo in scena un forte ritorno, registrando 2,6 miliardi $ di volume di scambio questo mese – la sua migliore performance da anni. Oltre il 90 % di questa attività proviene dal trading di token, segno evidente dell’evoluzione oltre il boom degli NFTs che aveva definito il suo successo iniziale.
Finzer afferma che questa ripresa dimostra come il pubblico di OpenSea abbia superato il solo ambito degli NFTs. «Gli NFTs erano il primo capitolo». ha spiegato. «Il capitolo successivo è tutto il resto».
Una volta lanciato, il SEA diventerà il token di utilità nativo di OpenSea, consentendo agli utenti di fare staking per supportare specifiche collezioni o coppie di trading. L’azienda prevede inoltre di espandersi su più blockchain, prendendo esempio da aggregatori come 1inch e Jupiter.
Nel frattempo, l’app mobile di OpenSea, attualmente in test alpha privato, integrerà direttamente il SEA nell’interfaccia – permettendo trading, staking e partecipazione al buyback da un’unica piattaforma.
Una svolta strategica per l’era Web3
Per OpenSea, il buyback è più di un gesto a breve termine – è una dichiarazione di sostenibilità. Reinvestendo i ricavi del lancio nel token, l’azienda punta a evitare le dinamiche di «pump and dump» che hanno colpito i precedenti lanci di token.
Gli osservatori del settore vedono questa mossa come un tentativo mirato di ristabilire la credibilità degli ecosistemi tokenizzati, soprattutto dopo il caos speculativo dell’era degli NFTs.
Come ha dichiarato Finzer: «SEA non è solo un asset. È il nostro modo per dimostrare che i marketplace possono evolversi – che possono restituire valore, creare fiducia e continuare a innovare. Non stiamo solo scambiando token. Stiamo scambiando fiducia».
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